Moltissime persone soffrono di ansia e disturbi correlati allo spettro ansioso (ossessioni, fobie, rituali, e altri ancora). Soltanto in alcuni casi però l’ansia si trasforma da stato di preoccupazione – tensione ad un attacco di panico. I terapisti cognitivo comportamentali hanno sviluppato varie ipotesi su un particolare meccanismo psicologico che sembra essere coinvolto e responsabile di questo slittamento verso il disturbo di panico.
E’ il fenomeno dell’Anxiety Sensitivity, la sensibilità all’ansia.
Con questo termine si indica una predisposizione ad essere più “sensibili” all’ansia, cioè più spaventati, timorosi, reattivi ai sintomi innescati e associati a questa emozione.
In altre parole ci sono persone che, presumibilmente fin dall’infanzia, sviluppano particolari convinzioni ed idee rispetto al sentirsi male, al manifestare tensione o agitazione in pubblico, all’essere fisiologicamente attivi (eccitati, agitati, tesi), a ciò che può voler significare o cosa può provocare l’avvertire un dolore o formicolio al petto, agli arti o alla testa, una sensazione di nausea o vertigine, un senso di mancata concentrazione e attenzione.