L’emetofobia è una condizione ansiosa caratterizzata dalla paura di vomitare. Ancor più in particolare, il timore profondo sembra essere quello di non riuscire a prevedere e quindi controllare i propri eventuali conati.
A prima vista può sembrare poco “pericolosa” per il benessere dell’individuo, ma in realtà può diventare molto limitante ed aggredire pesantemente il tenore di vita.
Tale paura può portare a restringere l’alimentazione e a seguire rigide regole alimentari (comportamento che può portare alla perdita di peso, e che a prima vista lo fa sembrare un disturbo alimentare, ma in questo caso la condizione non è sorretta dal timore di ingrassare!). La persona è attenta nella scelta dei cibi, nell’orario di assunzione degli alimenti, evita di assaggiare nuovi cibi (ad esempio cucine di altri paesi), pietanze troppo condite o caloriche ed evita gli alcolici.
Ciò comporta un certo disagio nel momento in cui si deve mangiare in pubblico e con altri (cene di lavoro, compleanni, ecc…), disagio che aumenta se il soggetto è particolarmente spaventato dall’idea di potersi sentirsi male di fronte ad altre persone e che può condurre all’evitamento di diverse situazioni sociali.
A causa di questa paura, chi ne soffre è portato ad evitare farmaci che tra gli effetti collaterali presentano sensazioni di nausea o vomito, e questo appare ovviamente dannoso se i farmaci sono essenziali per risolvere qualche condizione medica.
Quando si presenta nelle donne, il timore di vomitare può portare un evitamento delle gravidanze (condizione che spesso prevede nausee).
L’evitamento può estendersi anche a mezzi pubblici che possono favorire il senso di nausea come gli aerei o le navi, fino ad arrivare all’evitamento totale dei mezzi in cui non sia possibile fermarsi e scendere immediatamente qualora si avvertisse qualche sintomo “strano”. Questa limitazione, unita al timore dei cibi esotici, spesso non permette alle persone con emetofobia di viaggiare e spostarsi liberamente.
Le persone che soffrono di questa paura possono arrivare ad evitare qualsiasi situazione che causi ansia e agitazione, in quanto una qualsiasi paura produce una ricaduta sullo stomaco (che si “chiude” e si blocca) e quindi innalza la loro probabilità percepita di vomito.
L’attenzione riposta sullo stomaco e sui processi digestivi fa si che vengano travisati anche i normali “brontolii” della pancia e che la persona viva costantemente in uno stato di allerta.
POSSIBILI ORIGINI E CAUSE
Le cause più prossime dello sviluppo di tale paura sono spesso da ricondurre ad episodi di nausea o vomito particolarmente spiacevoli, vissuti in prima persona dal soggetto o a cui ha assistito.
Tuttavia spesso esistono cause più profonde, meno evidenti, che hanno portato allo sviluppo di tale fobia. Per poterle riconoscere ed affrontare si ritiene necessario un percorso di psicoterapia.
L’approccio cognitivo comportamentale, che si rivela particolarmente efficace nel trattamento dei disturbi d’ansia, è altrettanto valido per questa specifica condizione.