Esistono varie patologie mediche che richiedono un'adeguata alimentazione per consentire un miglior controllo dei sintomi e delle conseguenze negative per la salute.
Spesso le persone affette da tali patologie vengono sottoposte a diete rigide e restrittive, che conducono ad un senso di frustrazione, abbattimento, se non vera e propria depressione o stati d'ansia. La Mindful eating, ossia l'alimentazione consapevole, è una strategia basata sulla personalizzazione dell'alimentazione e sull'ascolto del proprio corpo, che aiuta a restare in salute senza sentirsi deprivati di cibo!
Ma torniamo a noi. Quali sono le patologie mediche che vedono spesso associata la prescrizione dietetica?
Le condizioni croniche più soggette a controllo nutrizionale sono:
- Sindrome del colon irritabile
- Diabete di tipo 2
- Ipertensione
- Insufficienza renale
- Allergie e intolleranze alimentari
- Celiachia
- Sindrome del colon irritabile (colite)
Gli interventi tradizionali prevedono:
- Prescrizione del limite calorico giornaliero per incoraggiare la perdita di peso o il mantenimento del peso attuale
- Prescrizioni nutrizionali sull’apporto di alcuni elementi: carboidrati, grassi, sodio,fibre ecc..
- Prescrizioni sul numero di pasti e porzioni per ciascun gruppo alimentare
- Diete speciali, come quella ketogenetica o iperproteica
Tuttavia, tali strategie classiche promuovono la perdita di consapevolezza e ascolto del corpo, minacciano la stima e fiducia in se stessi, stimolano la sensazione di fallimento, il senso di colpa e la vergogna per non riuscire a rispettare diligentemente le regole imposte. Fanno perdere il contatto con il gusto e con la piacevolezza del mangiare e del condividere un pasto con altre persone.
In altre parole, focalizzandosi esclusivamente sulla salute fisica, minano il benessere psicologico, emotivo e sociale.
I principi Mindful Eating, ossia di alimentazione consapevole, sono invece in grado di produrre un beneficio a livello globale all'interno della vita del soggetto.
La prospettiva Mindful Eating si concentra su:
- Presentazione neutra delle informazioni
- Essere aggiuntivi piuttosto che restrittivi
- Trovare una “terra di mezzo” nelle scelte alimentari (niente è vietato in maniera assoluta)
- Enfatizzare il piacere nei pasti
- Fornire raccomandazioni generali piuttsoto che prescrizioni esatte : Sperimentare ciò che funziona meglio per se stessi.
- Utilizzo di indicatori non legati al peso per monitorare i progressi.
Anche quando si parla di allergie, intolleranze e celiachia ci si trova di fronte a rimedi quali restrizioni ed eliminazioni di specifici cibi o gruppi alimentari e diete restrittive per monitorare le intolleranze.
L'approccio Mindful Eating, o basato sull'alimentazione consapevole propone invece di:
- Modificare il modo in cui si pensa e si considera il cibo (a livello mentale). La sensazione di dover sottostare a regole: “io non posso..” limitano l’autonomia
- Enfatizzare il mangiare in maniera salutare, ma riconoscendo al contempo che anche il "mangiar male" è una libera scelta.
- Tenere un diario di consapevolezza alimentare in cui segnare cibi e sintomi correlati (pienezza, gonfiore, sazietà, neutralità)
- Suggerire diete restrittive in maniera molto cauta e limitata, enfatizzando la temporaneità della fase restrittiva e lo scopo finale di arrivare ad avere una dieta il più varia possibile.
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