"Non valgo nulla!": la trappola dell'Inadeguatezza

 "Io vivevo comunque e sempre nella vergogna, provavo vergogna se mi attenevo ai tuoi ordini, dato che valevano solo per me; provavo vergogna se mi mostravo recalcitrante, perchè lo ero nei tuoi confronti, oppure non ero in grado di adeguarmi perchè non avevo ne' la tua forza, ne' il tuo appetito, ne' la tua agilità, cose che tu pretendevi da me considerandole ovvie; e questa era la vergogna più bruciante" Franz Kafka, Lettera al padre.

La trappola dell’inadeguatezza prende origine da una sensazione infantile o adolescenziale di indegnità, intesa come non essere degni di amore, attenzione, considerazione, rispetto da parte di altri. Le persone che vivono con questa trappola si sentono senza valore, sbagliate, difettose a tal punto da non poter essere amati e accettati da nessuno che li conosca nel profondo.

L’emozione maggiormente associata alla trappola dell’inadeguatezza è la vergogna. Le persone sembrano sentirsi come se i loro difetti, le loro mancanze fossero sempre a rischio di venire scoperte, messe a nudo, criticate, derise. Chi vive questa trappola sente come se dentro di sé ci fosse qualcosa che non va: non un qualcosa di esterno, visibile, osservabile; quanto piuttosto un’intrinseca sensazione di non valere, a cui si associa una costante vergogna per ciò che si è. 

Moltissime persone celano questa trappola, ma pochissime arrivano in terapia per risolvere il proprio senso di vergogna: probabilmente proprio perché è difficile e doloroso scontrarsi e sperimentare quell’acuto senso di vergogna e odio contro se stessi che comparirebbe svelandosi, aprendosi, raccontandosi al terapeuta.

Solitamente le reazioni più tipiche a questa trappola si manifestano nell’evitare di parlare di sé stessi, di esporsi, di creare legami duraturi, profondi e intimi: la persona resta sempre ad una certa distanza dagli altri per non essere “scoperta”. C’è anche chi mette in atto comportamenti di iper-compensazione cercando di essere superiore in alcuni ambiti di vita, sforzandosi tenacemente di raggiungere il successo, obiettivi sempre più elevati e l’approvazione e il riconoscimento altrui, per alimentare la propria autostima e il proprio senso di valore e accettazione (si possono quindi creare secondariamente, per reazione, la trappola degli standard elevati e quella dell’inibizione emotiva). In entrambi questi casi la costruzione di una corazza esterna porta sollievo dalla vergogna soltanto per un tempo limitato e soltanto in parte, poiché il senso di non valore resta un fardello nell’interiorità della persona.

Ma altrettanto possibile è anche la reazione di chi si “arrende” alla sua trappola e resta profondamente convinto di non valere e che ciò sia giusto e scontato e che non possa pretendere nulla di meglio o di diverso dalla vita. Si tratta di persone che tendono a svalutarsi e sottovalutarsi ripetutamente, che tendono ad essere ipersensibili alle critiche e ai rifiuti, che analizzano e si paragonano continuamente ad altri. Spesso finisco per ricercare persone che criticano, maltrattano, rifiutano, subendo sommessamente le situazioni di umiliazione, critica, punizione in cui si viene a trovare. Le persone che vivono profondamente il senso di inadeguatezza, quando ottengono qualche successo si sentono degli impostori e temono profondamente di non riuscire a mantenere quel livello e di far così emergere le loro mancanze e svelarsi all’altro.

Le possibili origini infantili dello schema di inadeguatezza.

  • Un componente della famiglia era molto critico, umiliante o punitivo nei vostri confronti, per ciò che dicevate, per le vostre idee, per il vostro comportamento.
  • Un componente della famiglia vi ha fatto pensare di essere una delusione per lui.
  • Avete subito un abuso (fisico, sessuale, psicologico) da parte di un componente della famiglia.
  • Eravate il capro espiatorio, il responsabile, per ciò che andava male in famiglia.
  • Un genitore vi ripeteva spesso che eravate buoni a nulla, cattivi o senza valore.
  • Vi criticavano mettendovi a confronto con altri fratelli o altre persone che venivano preferite a voi.

Altre trappole emotive solitamente associate all’Inadeguatezza sono quelle di Deprivazione emotiva, Abbandono, Sfiducia/Abuso, Punizione.

 

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Dott.ssa Chiara Francesconi

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Autori: J.Young, J.Bowlby, Jon Kabat Zinn, G. Liotti, Aaron Beck & Albert Ellis

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