Abbuffate: perchè perdo il controllo? Cause e rimedi per eliminare le abbuffate.

binge eating disorderCon abbuffata si intende un’assunzione di cibo in quantità eccessiva.

Le abbuffate sono una caratteristica tipica di molti problemi alimentari, e sebbene simili dal punto di vista “oggettivo”, portano con sé cause e conseguenze diverse a seconda del problema sottostante.

Il disturbo da alimentazione incontrollata (detto anche Binge Eating) si basa sulla presenza di abbuffate incontrollate, in diversi momenti del giorno, per diversi giorni della settimana. Il consumo dei cibi spesso avviene di nascosto, in solitudine, e questo fa pensare che la persona in qualche modo si vergogni di sé e di questa perdita di controllo.

Molto simile ad esso, c’è la Night Eating syndrome, ossia l’alimentazione incontrollata notturna. In questo caso, le abbuffate si presentano nel corso della notte, mentre di giorno la persona tende a mangiare poco o niente (specialmente a colazione e nella prima parte della giornata) e ad alimentarsi in maniera scorretta e poco equilibrata a cena. Si presentano spesso problemi nell’addormentarsi, e necessità di mangiare per riuscire a coricarsi tranquilli.

 

In entrambi questi casi, sebbene l’abbuffata provochi spesso un senso di colpa, non si presentano condotte di eliminazione o compensazione, come induzione di vomito, uso di lassativi o pratica di eccessiva attività fisica (comportamenti tipici di anoressia e bulimia).

Ciò, tuttavia, conduce ad un maggior rischio di obesità, con tutte le ulteriori conseguenze che essa comporta:

  • Diabete
  • Ipertensione
  • Problemi cardiovascolari
  • Colesterolo elevato

Anche chi riesce a tenere sotto controllo il peso entro valori “nella norma”, può subire delle conseguenze nocive a causa dello squilibrio nell’alimentazione, tra cui problemi di digestione e problemi al fegato. Infatti i cibi “prediletti” in queste abbuffate sono alimenti molto calorici, che non prevedono cottura e che possono essere mangiati rapidamente (panini, biscotti, briosche..), bevande zuccherose e gassate.

Alimento molto ricercato in questi momenti è il cioccolato, probabilmente perché in grado in produrre maggiori quantità di serotonina, ormone che aumenta il benessere psicofisico, capace di far sentire meglio il soggetto nel giro di poco tempo.

All’interno di questi quadri, le abbuffate sembrano legate a diverse cause:

  • Le persone possono riversare sul cibo i loro vuoti interiori (che possono essere legati ad una scarsa stima di sé e/o alla mancata soddisfazione di bisogni fondamentali come quello di amore, rispetto, protezione, sostegno emotivo, autonomia…). Ci si può sentire soli, non compresi, non amati, non accettati da un gruppo o dalla comunità in cui si vive, ecc.. E allora si utilizza il cibo proprio per “riempire” e colmare queste carenze. Attraverso il cibo ci si dona gioia, euforia, buon umore, in altre parole, soddisfazione.
  • I periodi di stress e forte ansia possono portare alle abbuffate, specialmente le persone che sentono di non riuscire ad avere i mezzi per affrontare queste situazioni.
  • Cosa simile si rivela nei momenti di noia e solitudine. Le persone potrebbero trovare il cibo come “passatempo” e conforto.

Nei casi di bulimia le abbuffate presentano alcune caratteristiche diverse.

Sebbene, anche qui, l’ingestione di quantità spropositate di cibo possa avvenire a seguito di particolari eventi stressanti o di pensieri negativi su di sé avuti durante la giornata (quindi condizioni di disagio o stress), è molto probabile che la “voglia di cibo” sia legata anche alla dieta estremamente rigida e restrittiva che ci si era precedentemente imposti di seguire.

In questo caso, quindi, può trattarsi di un’abbuffata per motivi fisiologici (il corpo richiede sostanze) o per motivi psicologici (desiderio di mangiare qualcosa di più appetitoso del solito).

Nel caso della bulimia, le abbuffate sono seguite da condotte di eliminazione o compensazione, per “riparare al danno”. Questo avviene a causa di altre motivazioni, che hanno portato allo sviluppo e al mantenimento del problema, che si incentrano sull’importanza della forma del corpo e del peso (aspetto invece poco o niente presente nei soggetti che presentano alimentazione incontrollata).

abbuffate incontrollate

Anche nell’anoressia, l’abbuffata segue lo stesso ciclo che si presenta nella bulimia, tuttavia è molto più sporadica. Le persone che soffrono di anoressia presentano caratteristiche di personalità che le rendono più rigide e ligie al dovere, e quindi meno propense a lasciarsi andare all’abbuffata.

In questi casi le abbuffate non comportano conseguenze dannose per la salute fisica di per sé, ma peggiorano l’umore, fanno insorgere sensi di colpa e cali di autostima, che scatenano i comportamenti di eliminazione e compensazione, che mantengono e acuiscono la problematica alimentare.

Sono queste condotte eliminatorie (uso di lassativi o diuretici, o induzione di vomito) a creare conseguenze potenzialmente nocive, tra cui:

  • Alterazioni elettrolitiche (che si manifestano con vertigini, ritenzione idrica, apatia, debolezza, spasmi, gonfiore agli arti…)
  • Danni ai denti
  • Rigonfiamento delle ghiandole salivari (che portano la sensazione di “faccia grassa”)
  • Danni renali

In tutti i casi, i problemi alimentari richiedono un trattamento congiunto, psicologico e nutrizionale.

Il problema con il cibo non si può risolvere puntando soltanto sull’avere una corretta dieta da seguire.

Il cibo è un mezzo che si è trovato per colmare altre situazioni emotive che non si è in grado di gestire e/o superare. Senza raggiungere una serenità psicologica, non sarà possibile seguire in maniera costante il sano regime alimentare proposto.

Come già citato nell’articolo Alimentazione incontrollata: cos'è il binge eating e come si può superare., a livello psicologico a seconda del caso, possono essere affrontati diversi aspetti, tra cui la tolleranza alle emozioni negative, lo sviluppo di abilità relazionali o di problem solving per affrontare con maggior tranquillità i problemi quotidiani e lo stress, l’incremento dell’autostima, il superamento del perfezionismo e dell’importanza attribuita all’estetica. La psicoterapia cognitiva (anche quella svolta a distanza, online, tramite skype) e l'uso del metodo della mindful eating (alimentazione consapevole) risultano particolarmente efficaci per la riduzione ed eliminazione delle abbuffate e il ripristino di un sano rapporto alimentare, che può consentire di ritrovare e mantenere il giusto peso senza seguire diete particolari.

In associazione sarebbe sempre bene apprendere tecniche di rilassamento utili a fronteggiare l’ansia e il disagio, e arricchire la propria vita con nuove e ulteriori attività, hobby, sport, amicizie, ecc..

 

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Dott.ssa Chiara Francesconi

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Autori: J.Young, J.Bowlby, Jon Kabat Zinn, G. Liotti, Aaron Beck & Albert Ellis

Dott.ssa Chiara Francesconi - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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