Le cause della bassa autostima non sono ancora totalmente note e spesso si tratta di un insieme di fattori genetici e ambientali. E’ comunque possibile tracciare e riconoscere le origini più comuni della scarsa stima di sé.
- La genetica. Gli studi riportano percentuali di ereditabilità dell’autostima che si attestano attorno al 45% per maschi e attorno al 30% nelle ragazze (in età adolescenziale). Sembra quindi che la base biologica incida più nello sviluppo dell’autostima dei maschi, mentre le ragazze siano soggette a maggiori influenze ambientali.
- Essere trascurati/abbandonati. L’idea che abbiamo del nostro valore può essere influenzata da come siamo stati trattati nella nostra infanzia e adolescenza. Se un bambino viene trascurato o abbandonato ha maggiori probabilità di sviluppare un’idea di sé come individuo non amabile e indegno di amore, affetto e stima.
- Vivere con genitori stressati o infelici. Anche le famiglie amorevoli possono attraversare momenti di stress, disagio e sofferenza che possono rendere i genitori più intolleranti e nervosi ai capricci o alle normali disobbedienze o discussioni con i figli, che pertanto accusano il colpo con la sensazione di dar fastidio o di essere di troppo, non desiderati.
- Appartenere a una famiglia o un gruppo sociale sottoposto a pregiudizio. A volte la scarsa autostima è legata ad avversioni sociali e/o pregiudizi contro il modo di vivere della propria famiglia. È il caso di minoranze etniche, culturali o religiose che possono esporre al rischio di discriminazione e isolamento.
- Fallimento nel soddisfare gli standard genitoriali. Avere dei genitori critici o esigenti, che mettono l’accento sugli errori e fallimenti piuttosto che sul raggiungimento dei piccoli obiettivi e del solo impegno e volontà, possono far sviluppare un senso di fallimento, svilimento personale e inadeguatezza.
- Fallimento nel soddisfare gli standard dei coetanei. Specialmente durante l’adolescenza, la pressione a conformarsi e ad aderire ai criteri del gruppo di appartenenza può provocare sensazioni di isolamento e rifiuto sociale, quando ci si sente di non possedere le qualità desiderate dal gruppo o di non condividere gli interessi del gruppo.
- Non aver vissuto esperienze positive. In generale, aver ricevuto nel corso della propria vita poche esperienze di accettazione, stima, affetto e calore può portare alla convinzione di non aver alcun valore e di non essere persone amabili.
- Sentirsi esclusi in famiglia. La persona che manifesta interessi e doti differenti da quelle dei propri familiari (si pensi a esempio a un ragazzo appassionato di letteratura all’interno di un nucleo familiare di medici) potrebbe sentirsi escluso, non riconosciuto e poco apprezzato e inferiore se non si adegua alle norme e al credo genitoriale.
- Sentirsi esclusi nel contesto scolastico. La scuola è un’ambiente in cui i bambini e i ragazzi sono sottoposti a continuo giudizio, non solo da parte degli insegnanti e non solo a livello didattico. Ci si può sentire esclusi, e quindi diversi e inferiori, se non si ottengono gli stessi voti, se si arrossisce durante le interrogazioni, se si portano gli occhiali o il grembiule stringe un po' sulla pancia.
- Esperienze negative in età adulta. L’autostima può essere minata anche in età adulta, se si finisce vittime di esperienze altamente negative, come possono essere gli episodi di mobbing e le pressioni lavorative, il vivere relazioni abusive (a livello fisico o psicologico) ed eventi traumatici acuti.
Come risollevare la propria autostima e recuperare un’immagine di sé positiva?
La psicoterapia cognitivo comportamentale si prefigge di risolvere i problemi di autostima modificando le convinzioni negative della persona, mettendo in luce ciò che ha dato origine allo sviluppo di questo modo di pensare a sé stessi e riconoscendone la disfunzionalità e la rigidità. Non si tratta di pensare positivo ma di sviluppare un pensiero flessibile, costruttivo e razionale. Si tratta inoltre di riconoscere quali azioni e comportamenti (o evitamenti) vengono messi in atto con una certa regolarità e che mantengono il problema invece di risolverlo. Spesso una persona con scarsa stima di sé agisce in modo da evitare ulteriori fallimenti o critiche e nel ritrarsi e isolarsi perde occasioni per ‘disconfermare’ la propria credenza di scarso valore. Nel percorso di psicoterapia vengono inoltre suggerite ed esercitate modalità relazionali, capacità assertive e abilità sociali che possono far sentire la persona maggiormente in grado di stabilire contatti veri e sinceri.
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